Libri che lasciano il segno: Anne Rice e perchè non posso farne a meno.

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Sono davvero un'accanita lettrice e ho un certo gusto per i libri angoscianti e pieni di mistero, così il mio estro mi ha comandato di ri-immergermi nelle pagine di qualche opera di Anne Rice. 
Per coloro che non conoscono questa autrice, dirò che è principalmente nota al grande pubblico per le sue saghe riguardanti i vampiri, ma, attenzione, non vampiri alla Twilight che brillano al sole, bensì autentici eredi di Dracula che si trovano a dover affrontare vite infinte che oltrepassano le epoche e per questo a perdersi in profonde questioni esistenziali mossi, da una parte, dalla brama di uccidere e, dall'altra, dal mistero della loro esistenza.

La narrazione della Rice è come piace a me: profonda, dettagliata, seducente e storicamente accurata. Ho sempre trovato sbalorditivo il modo nel quale riesce a catturarti con la successione di eventi narrati, è un'autrice che non si risparmia, molto spesso cruda fino alla fine, ma che riesce a rendere anche l'esperienza più ripugnate con una certa eleganza stilistica.

I suoi libri ti travolgono, come fanno le onde che vogliono affogarti e che non hanno pietà delle misere vite degli uomini.
Lessi alcuni suoi libri riguardanti la saga dei vampiri anni fa (più precisamente: ''Intervista col vampiro'', ''Scelti dalle tenebre'', ''La regina dei dannati'' e ''Memnoch il diavolo''), ricordo che a quel tempo quando ancora frequentavo l'università mi trascinavo i suoi libri ovunque andassi. Ricordo che un giorno rischiai di perdere un autobus, tanto il libro aveva risucchiato la mia attenzione.

Quando leggo Anne Rice, infatti, trovo sempre che i personaggi occulti di cui parla mi scuotano l'anima e cerchino di impadronirsene: è un gioco affascinante, seducente, del quale non posso fare a meno mio malgrado.

Alla fine di un suo libro ti senti come reduce da un forte trauma, una di quelle esperienze che sai che ti segnerà a vita, ma la sensazione traumatica, in questo caso, ha un retrogusto dolce, simile a un buon vino bianco o a del miele di qualità sopraffina.

Avevo abbandonato il desiderio (o forse la tentazione?) di continuare a leggere la sua intera bibliografia, proprio a causa del dolce trauma che causano i suoi scritti, mi sembrava lo stesso trauma colpevole che presumo diano le droghe pesanti. Ma adesso credo sia giunto il momento di ricominciare. 




La mia curiosità mi spinse a cambiare saga e fu così che scelsi il primo libro della saga delle streghe di Mayfair chiamato 'L'ora delle streghe'. Quando andai a prenderlo in biblioteca mi ritrovai con un volume di più di 900 pagine, il più corposo volume di Anne Rice che avessi mai visto. E così ricominciò la mia avventura con lei, con rivelazioni scioccanti condite da minuziosi riferimenti storici e dalla profonda sensualità mista a crudeltà.

Ogni pagina è un dolce tormento che mi porta sempre più vicina alla fine, e non posso che pensare che questa sia una bellissima metafora della vita. La vita che sto vivendo dentro questo libro è meravigliosa e maledetta allo stesso tempo, ma mi porta comunque a proseguire senza sosta. Alla fine di esso mi sentirò come un alcolizzato che è nuovamente ricaduto nella trappola? 
Questo lo scoprirete nel nostro prossimo incontro.

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