Kre Fenrir Art

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Kre Fenrir è un'artista molto attiva nel campo della musica metal, in particolare underground, forse molti di coloro che frequentano questi ambienti avranno sentito parlare di lei o dei suoi lavori per loghi e album di band.
Nei suoi lavori, infatti, la musica è molto presente, ma in generale nelle sue opere si può assaporare un gusto oscuro, esoterico, estremo, ricco di significati che ad un osservatore poco attento potrebbero sfuggire.
Kre Fenrir, è un'artista appassionata, mescola stili e progetti diversi mettendo anima e corpo (letteralmente) in quello che fa, e ve lo possiamo confermare in quanto la seguiamo già da vari anni; è per noi, dunque, un onore poterla finalmente intervistare!


D: Ciao Kre! Raccontaci un po' di te!
R: Mi chiamo Beatrice (Kre Fenrir), sono nata nel 1993 e sono nata a Castelfranco Veneto. Ho cominciato a disegnare prestissimo, ma mi sono decisa a iscrivermi all'Accademia di Belle Arti a Venezia solo pochi anni fa, e frequento tutt'ora. Devo ringraziare le persone che mi hanno spinta a farlo e in particolar modo mia madre perché è lei che mi ha ispirata e incoraggiata sin da piccola, con le sue pitture paesaggistiche (anche se io sono sul versante totalmente opposto).






D: Come ti definiresti nei confronti della tua arte?
R: Per me l'arte è un enigma interiore che va svelato. Sono alla continua ricerca di me stessa in quello che faccio. Per quanto possa non piacere, per quanto si tratti di argomenti più volentieri evitati che affrontati dalla maggior parte delle persone (parlo di perversioni, morte, disturbi mentali e quant'altro) io non posso evitare di parlarne; voglio scavare, scoprirmi, scoprire anche alcune cose che magari non mi appartengono ma mi incuriosiscono molto. Dunque io sono la ricercatrice e l'arte è il mio fidato strumento.








D: Cosa vorresti esprimere attraverso i tuoi lavori?
R: Voglio scatenare una reazione. Per me è importantissimo che il fruitore dell'opera non resti indifferente davanti a quello che faccio. Non importa quale reazione: disgusto, meraviglia, ammirazione, allontanamento. Io devo scatenare una reazione, che sia negativa o positiva. Più nello specifico, se posso fare qualche esempio, con la serie di disegni sulle perversioni non voglio far altro che far scoprire un lato nascosto di sé, vi sono persone che vengono attirate da questo tipo di opere perché forse non le trovano da nessun'altra parte, o forse semplicemente riflettono l'intimità del fruitore. Un altro esempio che potrei fare è la campagna di sensibilizzazione verso il fenomeno dell'autolesionismo che ho pubblicato a inizio 2016. E via così.

D: C'è stato un momento della tua vita che ha influito maggiormente sul tuo essere artista?
R: Senz'altro l'anno sabbatico che mi sono presa dopo non essere entrata alla facoltà di medicina (per fortuna non è successo, eheh). Ho avuto modo di collaborare con la Leviathan Production per la realizzazione di un gioco horror da tavolo per il quale ho disegnato più di trecento tavole, lavorando dalla mattina alla sera, anche dodici ore al giorno. Ho capito così che la cosa che voglio fare nella mia vita è disegnare.











D: Quali sono le tue influenze? A cosa ti ispiri?
R: Sicuramente da alcuni illustratori come Luis Royo o Milo Manara, oppure artisti come Otto Dix. Le maggiori influenze però sono pittoriche, e variano dal surrealismo di Magritte alla metafisica di De Chirico, passando per alcuni contemporanei come Roberto Ferri o Saturno Buttò. Adoro in particolare questi ultimi due. Sono inoltre appassionata di art brut fatta da serial killer e malati mentali.

D: Con quale tecnica o in quale ambito senti di esprimerti meglio?
R: Sicuramente con matite, pastelli, china e colori a olio. L'olio per me è una dimensione abbastanza nuova, ma mi ci diverto parecchio e non credo la lascerò mai, come tecnica.









D: Che messaggio manderesti ai tuoi fan?
R: Mai lasciarsi abbattere, ragazzi. Gli obiettivi possono sembrare lontani o complessi da raggiungere, ma se non ci si dà la possibilità almeno di provare, non ce la si dà nemmeno di riuscire. Potrà anche essere dura, ma prima o poi si viene ripagati. Come dicono i Death Angel, “i sogni vogliono il sangue”. E mai, mai permettere agli altri di sminuirvi. Pensate in grande, siate fieri dei vostri risultati!


Potete trovare Kre Fenrir e scoprire tutte le sue opere su Facebook (QUI) e nel suo sito web (QUI).

Scar&Scarlett.






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